Hotel convenienti a Agdz

Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere la recensione. Mi serviva tempo per riordinare le idee, come spesso accade dopo forti emozioni. Andiamo per ordine: la posizione lascia noi occidentali perplessi. Kasbah Maktob si trova nel mezzo delle rovine del Ksar di Tamnougalt. Il che vuol dire parcheggiare la macchina e trovare qualcuno che ti ci porti o chiedere a Mustafa, il proprietario, di venirti a prendere, lo farà volentieri. Nei 4 minuti a piedi che occorrono per arrivare all'alloggio mi sono passati per la testa pensieri del tipo "dove siamo capitati?". Si cammina tra rovine di quello che fu uno dei più affascinanti Ksar del Marocco e dove Bertolucci ha girato parte del film "Il tè nel deserto". Porte che pendono inerti da pezzi di muri, di soffitti non ce ne sono quasi più, costruzioni diroccate e ovviamente terra e macerie sulla strada. Tutto molto affascinante, ma come il titolo di questa recensione "per molti ma non per tutti". Poi si arriva alla Kasbah Maktob e si viene accolti dal sorriso sincero e pacato di Mustafa che ti accoglie con tè alla menta o al rosmarino nella sua casa. Un uomo colto, amante della musica e dell'arte, direi un filosofo della vita. In un angolo delle rovine del Ksar Tamnougalt lui ha restaurato con passione per la storia e la tradizione una casa fatta di un cortile centrale, stanze intorno, terrazze e tappeti a terra, tanti tappeti! Ho contato 4-5 strati di tappeti! Noi avevamo prenotato una camera a piano terra ma Mustafa ci ha offerto (senza sovrapprezzo) una camera più grande al primo piano, dotata di terrazza su due piani e vista sul palmeto. Poi ha cantato e suonato per noi con uno strumento costruito dagli schiavi che transitavano per la Valle del Draa con le carovane, portati verso la costa per essere venduti. Informazioni pratiche: Cena e colazione ottime, i bagni non sono modernissimi e non sono in camera.

la collocazione della struttura, all’interno di un palmeto, poco al di fuori del villaggio di Agdz, garantisce pace e tranquillità. I suoni della natura vengono periodicamente accompagnati dal lontano canto del muezzin. Il panorama che si ammira dalle camere e dal giardino è mozzafiato. Cibo ottimo e personale estremamente cordiale. consiglio assolutamente la struttura.

La magica atmosfera del palmeto e la gentilezza del personale. La struttura è gestita da tutte donne e questo si vede anche nella splendida cura degli arredi e del servizio. Da ritornarci !

un paradiso! un ecolodge meraviglioso, il padrone di casa squisito e molto disponibile

Larshan ci ha accolti dopo due giorni di deserto a 50 gradi. La casetta quadrupla arredata in stile marocchino era un incanto. Ancora di più la Natura che avvolge la struttura .. una fontana con acqua fredda proveniente dal pozzo artesiano ci ha permesso di rinfrescarci e trovare relax all'ombra delle palme. Cena tajine pollo con limoni confit, riso allo zafferano, colazione servita sotto il canniccio di una piccolo book crossing, l'amaca sotto gli alberi, i grilli cantare...non me ne sarei più andata via.

La notte passata in questa struttura è stata senza dubbio la miglior esperienza della nostra vacanza in Marocco. Ismael è stato perfetto, molto accogliente e disponibile ed è riuscito a farci stare benissimo. La location è assurda (nel senso positivo), la maison è in uno Ksar risalente al 15º secolo che è immersa in un palmeto immenso. La notte non si sente nulla se non il suono del Draa che scorre lì vicino e qualche animale nelle vicinanze. È stata un’esperienza incredibile che non vediamo l’ora di ripetere.

Luogo incantevole. Sostenibilità della struttura, gentilezza dello staff, architettura super. Una piccola oasi dentro la berbera Agdz. Prodotti per la colazione semplici e buonissimi. Consigliatissimo.

L attenzione al Cliente, la gentilezza, l accoglienza, la struttura: davvero molto bella.

Le due camere sulla terrazza comune, immerse nel palmeto e l"accoglienza speciale del nostro host hanno reso il nostro soggiorno magico. Il luogo permette di avvicinarsi alla cultura berbera e Touareg, perdendosi nei racconti dei viaggi nel deserto. Da qui ci sono ancora carovane per timbuctú.. Grazie ancora Hicham